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Condizioni eccellenti per le dottoresse in gravidanza

La Rosa d’ospedale 2024 dell’Associazione svizzera dei medici assistenti e capiclinica va all’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). La struttura è stata premiata per le sue misure innovative a favore delle dottoresse in gravidanza e delle giovani mamme. In questo modo l’EOC dà un importante contributo alla conciliabilità tra professione e vita privata.

L’EOC riceve la Rosa d’ospedale per le ottime condizioni di lavoro offerte a dottoresse in gravidanza e madri. Bild: Alain Intraina
L’EOC riceve la Rosa d’ospedale per le ottime condizioni di lavoro offerte a dottoresse in gravidanza e madri. Bild: Alain Intraina

Su proposta della sua sezione ticinese (ASMACT), l’asmac ha assegnato all’EOC (Ente Ospedaliero Cantonale) la «Rosa d’ospedale 2024», un riconoscimento che l’asmac conferisce tutti gli anni a un ospedale che abbia attuato misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro dei medici. L’EOC ha ricevuto il premio per quello che l’ASMACT ha definito un «impegno concreto e sostenibile» a favore delle dottoresse in gravidanza o in congedo di maternità.

Rinnovo automatico del contratto per le donne in gravidanza

Dal 2023, l’EOC ha implementato tutta una serie di misure innovative a favore delle donne in gravidanza e delle giovani madri. Tali misure fanno parte del contratto collettivo di lavoro negoziato con l’ASMACT ed entrato in vigore nel 2023. Le misure comprendono:

  • 19 settimane di congedo di maternità retribuito al 100%;
  • un percorso di accompagnamento con assistenza personalizzata, che coinvolge le risorse umane, la dottoressa in gravidanza e il superiore responsabile. L’assistenza prevede incontri regolari e pianificati. Questo sistema, che coinvolge e sensibilizza più figure professionali che ruotano attorno alla diretta interessata, garantisce che le future madri siano informate fin da subito riguardo ai propri diritti e, al contempo, che le condizioni lavorative vengano adeguate in conformità alla Legge sul lavoro e al contratto collettivo di lavoro;
  • per i medici assistenti e i capiclinica il cui parto sia previsto oltre la data di scadenza del contratto, la proroga del contratto a tempo determinato fino al termine del congedo di maternità di 19 settimane. Dopo una fase pilota durata due anni, recentemente questa misura è entrata in vigore definitivamente, garantendo così un’importante tutela per le lavoratrici in gravidanza

La conciliabilità diventa sempre più importante

Durante la cerimonia di premiazione, svoltasi il 22 settembre a Bellinzona, il presidente dell’asmac Severin Baerlocher ha espressamente elogiato l’impegno dell’EOC nel «promuovere una cultura che sostenga l’inclusione, la maternità, il reinserimento professionale dopo la maternità e la conciliabilità tra professione e vita privata». «Questa conciliabilità», ha affermato Baerlocher, «è estremamente importante, soprattutto per le giovani generazioni e considerando che da molti anni la percentuale di donne nella professione medica è in crescita. Già oggi, ben oltre il 60% degli studenti universitari è di sesso femminile».

I vertici dell’EOC hanno espresso grande soddisfazione per il premio: «Si tratta di un riconoscimento del nostro impegno nel tradurre in misure concrete i valori in cui crediamo» ha sottolineato Monica Ghielmetti, responsabile risorse umane, che ha poi aggiunto: «Questi interventi non solo rafforzano l’applicazione della Legge sul lavoro, ma promuovono anche una cultura aziendale fondata sul sostegno attivo e sulla parità di genere, contribuendo a creare un ambiente ancora più sicuro e sereno per le donne medico e per l’intero ambiente lavorativo che le circonda. È fuori discussione che ciò contribuisca anche in maniera significativa a migliorare la qualità delle cure ai pazienti». Il Consigliere di Stato competente Raffaele de Rosa, Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, ha evidenziato come misure di questo tipo permettano anche di contrastare concretamente la carenza di personale qualificato.

Sincera benevolenza e sostegno

Come ciò sia possibile, risulta chiaro dall’esempio di Maria Marcantonio, chirurga presso l’ospedale San Giovanni in Bellinzona, che ha potuto beneficiare delle nuove misure. Quando due anni fa è rimasta incinta, l’ospedale ha organizzato riunioni periodiche incentrate sull’organizzazione del lavoro durante la gravidanza e il rispetto dei diritti della dottoressa, coinvolgendo in particolare il primario competente, la medicina del lavoro e il reparto risorse umane. Ciò ha consentito a Maria Marcantonio di continuare a lavorare fino a due settimane prima del parto. Dopo il congedo di maternità, la chirurga ha potuto prima lavorare al 50% per un periodo di sei mesi per poi riprendere l’attività a tempo pieno. Per sua stessa ammissione, durante l’intero processo ha percepito un sostegno reale e una cultura improntata alla benevolenza, che ha apprezzato molto.

Per molte donne medico, la gravidanza e la maternità cadono negli anni di lavoro come medici assistenti o capiclinica. Così, una fase della vita di una donna, già di per sé delicata, diventa ancora più complessa se le condizioni di lavoro non vengono adeguate. A sottolinearlo è stata anche Giorgia Lo Presti, presidentessa della sezione ticinese dell’asmac durante la consegna del premio. Quando ha avuto il suo primo figlio da dipendente dell’EOC, l’offerta di supporto dell’ospedale non esisteva ancora e per questo aveva dovuto darsi molto da fare personalmente per chiedere il rispetto dei suoi diritti. «Essendo consci di queste difficoltà, durante le trattative per il nuovo contratto collettivo di lavoro con l’EOC abbiamo dato la priorità alla ricerca di soluzioni per tutelare le dottoresse in gravidanza e le madri. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti», ha spiegato durante la cerimonia di consegna della scultura. C’è da sperare che anche altri ospedali traggano ispirazione da questo esempio.

Un riconoscimento per ospedali esemplari

La Rosa d’ospedale è un premio che l’asmac assegna dal 2013 ogni anno a un ospedale che si sia particolarmente impegnato nel migliorare le condizioni di lavoro e di svolgimento del perfezionamento professionale. Già nel 2015 l’Inselspital di Berna aveva ricevuto la Rosa d’ospedale per una regolamentazione esemplare del congedo di maternità.

Tutti a Berna per la manifestazione nazionale del personale sanitario

Sabato 22 novembre 2025 faremo sentire le nostre richieste. Insieme all’Associazione professionale degli infermieri (ASI-SBK), nonché a VPOD, Unia, Syna e ulteriori organizzazioni, dimostreremo a Berna per migliori condizioni di lavoro nel settore sanitario. La manifestazione prenderà il via alle 14:15 sulla Piazza federale e durerà fino alle ore 16 ca. Lo spunto è rappresentato dall’Iniziativa sulle cure infermieristiche che, quattro anni dopo il netto “Sì” nella votazione popolare, non è ancora stata attuata. Obiettivo della manifestazione è tuttavia soprattutto trasmettere il messaggio che tutti gli occupati nel settore sanitario patiscono condizioni di lavoro mediocri – infermieri, medici assistenti e capiclinica, fisioterapisti, ostetriche ecc. Più gruppi saranno rappresentati, più l’impatto della manifestazione sarà impressionante e duraturo. Tutti coloro che potranno partecipare ci faranno grande piacere!